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Valentino, il martire degli innamorati

(Di Stephanie Linda Maserin) –

Ai giorni nostri, in molti festeggiano San Valentino, la cosiddetta “Festa degli Innamorati”. Ma non tutti, sanno che sepolto sotto bigliettini e cioccolatini a forma di cuore, giace un uomo di nome Valentino, che osò parlare di Gesù all’Imperatore romano, e che per questo fu decapitato il 14 febbraio del 269 d.C.

Ma come si è passati da un martirio allo scambio di doni e di messaggini romantici?

Tutto iniziò con un uomo di nome Valentino, che amava Gesù profondamente, e che viveva nell’Impero romano, sotto la guida dell’Imperatore Claudio, detto “Il Crudele”, uomo molto abile in battaglia.

Era un periodo di conquiste, e più aumentavano le Tribù sotto il dominio dell’Impero, più aumentavano anche le minacce al potere di Claudio; perciò, l’Imperatore si mise a cercare soldati in tutto il regno, ma non ne trovò molti disposti ad abbandonare le famiglie o le promesse spose per arruolarsi. Gli uomini sarebbero dovuti stare lontano per almeno 25 anni, e alcuni di loro sarebbero morti in battaglia, perché partire?

Claudio si arrabbiò moltissimo, quando vide che solo una manciata di uomini aveva deciso di diventare un soldato, e proclamò una nuova legge: “A Roma non ci saranno più matrimoni”.

Il popolo era scioccato, i promessi sposi avevano il cuore spezzato, e Valentino, capo di una chiesa locale, era molto turbato: “Il matrimonio è un’idea di Dio, e nessun imperatore può ostacolare ciò che Dio ha creato”. Perciò decise di far sposare segretamente le coppie, anche se sapeva di rischiare la prigione.

Valentino, già era conosciuto a Roma, perché non adorava gli dèi pagani dei romani, ma obbedire a Dio valeva qualsiasi rischio.

Di notte le coppie andavano a incontrare Valentino, nel bosco, per farsi unire in matrimonio, ma dopo qualche tempo l’Imperatore scoprì i matrimoni clandestini e fece arrestare Valentino.

Valentino, incatenato a polsi e caviglie, fu portato al cospetto dell’Imperatore e dei membri di Corte.

“Claudio il Crudele” lo guardò ferocemente e gli chiese: “Perché non vuoi vivere in pace, ubbidendo alle mie leggi, adorando gli dèi romani e rinnegando il tuo Dio?”  Valentino rispose in modo che tutti potessero sentirlo: “Se voi conosceste la grazia di Dio, non mi avreste mai chiesto di rinnegarlo e adorare i vostri idoli”. L’Imperatore fece allora un’altra domanda: “Gesù è il figlio di Dio?” Valentino sorrise, e con il viso splendente di gioia disse: “Sì, Gesù è il figlio di Dio. E se crederete in Lui, la vostra anima sarà salvata”.

Claudio esclamò: “Che cosa c’è di sbagliato nel chiedere a Gesù di salvare le nostre anime?” Ma il capo della prigione, Marco, disse: “Imperatore, siete fuorviato dalle parole di questo criminale. Perché dovremmo smettere di adorare gli dèi romani, quando ciò ci è stato insegnato fin dall’infanzia?” Temendo di poter essere arrestato anche lui, Claudio cambiò idea e condannò a morte Valentino per aver infranto le sue leggi!

Un giorno, Marco sentì Valentino pregare nella sua cella. Allora gli disse: “Pregando hai detto che Dio è la luce. Mia figlia è cieca dalla nascita. Se il tuo Dio può darle la vista, io crederò in Lui”. Così Valentino pregò Dio, affinché gli occhi ciechi della figlia potessero vedere. Il mattino seguente, Marco arrivò in prigione esclamando: “Mia figlia può vedere!” e lui e tutta la sua famiglia decisero di credere in Gesù.

Ma poco dopo la guarigione della cecità della figlia di Marco, avvenne l’esecuzione di Valentino. Era il 14 febbraio del 269 d.C., giorno in cui i romani celebravano a dea Juno e la vigilia della festa Lupercalia, una ricorrenza pagana riguardante la fertilità. Solo 200 anni dopo, la morte di Valentino diventò una ricorrenza cristiana, per onorare e ricordare la sua vita coraggiosa. Questa celebrazione, nominata “San Valentino” da un vescovo della chiesa, rimpiazzò la festa romana della dea Juno e la vigilia della festa Lupercalia.

Ma cosa successe all’imperatore Claudio il crudele? Erano passati mesi, da quando Valentino era stato davanti all’imperatore. I romani erano impegnati in una serie di battaglie, quando Claudio si ammalò molto gravemente. Morì nel gennaio del 270 d.C. e nessuno sa se infine accettò il dono gratuito della Salvezza di Gesù.

Ecco perché il giorno di San Valentino, è qualcosa di più che cioccolatini e bigliettini a cuoricino. È il giorno, in cui possiamo ricordare il coraggio di Valentino che, amò Dio senza mai rinnegarlo, osò parlare all’Imperatore di Gesù e disubbidì al veto romano sposando le coppie in segreto, senza aver timore della prigionia o della morte, perché ubbidire a Dio vale ogni rischio.

Fonti: The Story of St. Valentine, Voice Of Martyrs, scritto da Cheryl Odden e illustrato da R.F. Palavicini