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Cristianesimo, radice di civiltà (Di Maurizio Mirandola)

Nel mondo di oggi che cerca di rinnegare il cristianesimo e lo ritiene un ostacolo al progresso, è più che mai necessario che i cristiani siano istruiti e consapevoli che l’evangelo ha edificato e costituisce tuttora il fondamento della nostra civiltà

 Sabato 18 settembre 2021 è stata una giornata speciale per la Shepherd International University di lingua italiana (SIU). Si è infatti svolta presso il “Palazzo Carducci” di Como la cerimonia di apertura dell’Anno Accademico 2021-2022, finalmente in presenza con tutte le precauzioni adottate secondo le normative contro la pandemia di Covid-19. Durante la mattinata si sono svolte le dissertazioni di tre studenti che hanno concluso il ciclo di studi del Bachelor of Arts in Teologia e pedagogia cristiana: Marina Fontana, Ivan Scognamiglio e Ignazio Sidoti.

Significativi gli argomenti delle tesi di laurea dei tre studenti: Marina Fontana ha presentato un elaborato dal titolo “Violenza domestica e cura pastorale nella prospettiva biblica”, Ivan Scognamiglio ha trattato “Leadership e chiesa” e Ignazio Sidoti ha portato una tesi su “Identità di genere tra società e prospettiva biblica”. Tutti e tre hanno difeso egregiamente le proprie tesi, e gli elaborati sono stati estremamente apprezzati dalla commissione d’esame. Significativo il fatto che tutti e tre i temi trattassero argomenti di grande attualità come la violenza domestica, la leadership nella chiesa e l’identità di genere, segno che esiste un grande desiderio dei cristiani di applicare i propri studi teologici ai problemi del mondo di oggi, e non di chiudersi in una ricerca autoreferenziale, limitandosi ad un pur lodevole approfondimento di concetti teologici che impattano solamente all’interno della chiesa. Insomma, la comunità di credenti moderna è una chiesa che vuole essere proiettata all’esterno e non solo guardarsi all’interno.

 

L’importanza di avere radici forti

Nel pomeriggio ha avuto luogo la vera e propria cerimonia d’apertura dell’Anno Accademico della Shepherd International University di lingua italiana e, dopo i saluti del Presidente Gianni di Giandomenico, del Rettore Cristoforo Rossinelli e del Direttore didattico Pietro Lamanna, sono intervenuti in collegamento dagli Stati Uniti e dalla Grecia Brian van Deventer e Gail Stathis, i rappresentanti della Vision International University (VIU), partner internazionale della Shepherd e l’istituzione tramite cui la SIU emette i propri titoli di studio con valore legale. Nel suo intervento Brian van Deventer, Direttore dell’area Mediterranea di VIU, ha voluto incoraggiare tutti gli studenti della Shepherd a ogni livello a vivere questo nuovo anno “di rinascita” in modo ancora più impegnato e produttivo. Ha citato come versetto chiave 2 Timoteo 2:15 “Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità”. Van Deventer ha sottolineato il contesto in cui Paolo afferma ciò: quello di evitare discussioni inutili. Il consiglio è quello di non parlare troppo, di rendere sé stessi presentabili e poi semplicemente lasciar fare a Dio il resto. Troppe volte cerchiamo infatti di prendere tutto il peso delle responsabilità su noi stessi e non riusciamo ad ascoltare la voce di Dio. Citando un vecchio adagio cristiano ha affermato che “è difficile sentire la voce di Dio quando hai già deciso quello che vuoi che ti dica”. Quindi, l’invito di Brian agli studenti è stato quello di “ascoltare più che parlare, ricevere più che fare, imparare più che insegnare”.

Gail Stathis, Vicepresidente e fondatrice di EME Ministries, ha fatto riferimento alle difficoltà legate alla pandemia raccontando una notizia che aveva letto tempo fa in America: alcuni studiosi avevano cercato di rendere coltivabile il deserto; per fare ciò avevano ideato delle gigantesche cupole trasparenti, dette “Geo-dome”, all’interno delle quali veniva riprodotto con la massima precisione un clima adatto alla crescita delle coltivazioni. L’esperimento partì con ottimi risultati: le piante crebbero e diedero il loro frutto, ma poco dopo cominciarono ad avvizzire e morirono, apparentemente senza alcuna spiegazione. Gli scienziati si misero ad analizzare l’accaduto, e scoprirono che le piante avevano le radici troppo poco profonde e robuste e quindi nel lungo periodo non riuscivano più a nutrirsi degli elementi del sottosuolo. Scoprirono anche che tutto ciò era dovuto alla mancanza di vento nella cupola protetta: il vento sollecita la crescita delle radici perché la pianta cerca di rafforzarsi “aggrappandosi” al terreno. Quindi, come un clima senza vento contrario nuoce alla corretta crescita delle piante, così una vita senza difficoltà da superare nuoce alla salute spirituale del cristiano. Ha citato a proposito il Salmo 1:1-3 Beato l’uomo (…) il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte. Egli sarà come un albero piantato lungo i rivi d’acqua, che dà il suo frutto nella sua stagione e le cui foglie non appassiscono; e tutto quello che fa prospererà”. Le radici della sana crescita del cristiano sono nello studio della Parola di Dio, e quindi nonostante le difficoltà, ha concluso Gail Stathis, noi prospereremo grandemente, qualsiasi cosa accada.

Un gradito saluto è stato portato dal Sotto Tenente Salvatore Di Filippantonio e dal Sotto Tenente Roberto Cataldi, del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, che in tutti questi anni ha operato silenziosamente ed efficacemente nell’abito dei più grandi disastri che hanno colpito la nostra nazione, dal terremoto in Abruzzo fino a quello di Amatrice, nelle alluvioni così come nei momenti più caldi dell’emergenza Covid-19. Di Filippantonio ha citato i principi ispiratori di Henri Dunant, il fondatore della Croce Rossa, che era calvinista e fondò questa Organizzazione proprio per trasformare in atti concreti le parole del Vangelo. I due ospiti hanno presentato il progetto di istituire a Roma un centro di documentazione e di formazione per i cappellani militari che avrà come partner proprio la Shepherd International University di lingua italiana.

 

Giancarlo Rinaldi: c’è un disperato bisogno di istruzione cristiana

Dopo questi interventi d’apertura, ecco la prolusione del Prof. Giancarlo Rinaldi, Docente di Storia del Cristianesimo, autore e conferenziere e membro del Collegio Accademico della Shepherd International University di lingua italiana. Il Prof. Rinaldi ha rilevato che nel mondo di oggi c’è un tremendo bisogno di istruzione e di conoscenza, e specialmente questa urgenza è sentita nell’ambiente cristiano. Il mondo va infatti molto veloce e la pandemia non ha fatto altro che accelerare questo processo. La velocità con cui il mondo si allontana dal cristianesimo e con cui gli si rivolta contro ha cominciato a diventare impressionante. Il relativismo culturale ormai imperversa incontrastato, e il dubbio è stato elevato a sistema, con i principali pensatori orgogliosi di avere dubbi. Ma, afferma Rinaldi, il dubbio può esistere solo se esiste la certezza!

Dal punto di vista sociale stiamo assistendo alla trasformazione dell’individuo in “cliente”, il che comporta la perdita dell’identità stessa dell’individuo. Il lavoro come valore è stato sostituito dal concetto di “mercato del lavoro”; il lavoro è cioè considerato come una merce. L’identità viene cancellata anche dalla massiccia immissione di immigrati che da un lato portano alla creazione di “nuovi schiavi” e “nuove schiavitù”, mentre dall’altro provocano la diluizione delle identità dei Paesi che accolgono gli immigrati.

È stata poi creata un’incredibile mistificazione: nella critica alla società occidentale si identifica il cristianesimo stesso con l’occidente, ma quegli aspetti deteriori dell’occidente che vengono criticati sono proprio quelli che il cristianesimo ha sempre condannato!

La soluzione proposta dai critici dell’occidente è la “libertà”, intesa come perdita dell’identità per abbracciare un non meglio identificato “futuro migliore”. Libertà intesa, per esempio, come “Cancel Culture”, come cancellazione dell’identità, come dimenticanza sistematica del passato. Libertà intesa, per esempio come “libertà sotto le lenzuola” come l’ha definita Rinaldi, che porta a non poter vietare più nulla nel campo dell’intimità, aprendo la porta ad aberrazioni sessuali anche pericolose.

Il cristianesimo viene identificato come l’ostacolo a tutte queste nuove forme di “libertà”, e in generale a tutte le libertà, dimenticando che molte delle libertà di cui godiamo sono state storicamente ottenute grazie al cristianesimo e a un gran numero di pensatori e politici cristiani.

Ecco, dunque perché è necessaria l’istruzione dei cristiani: per educare e proclamare. Occorre conoscere la storia, proclamare la salvezza, operare una costante santificazione, che dev’essere palpabile e percepibile nella vita del credente. In tutto questo la Shepherd International University è stata e si propone sempre più come attore protagonista con la sua offerta formativa, che coniuga istruzione e Spirito come fattori non inconciliabili; che punta a formare predicatori che portano non solo la Parola ma anche la propria presenza nella società; che ricerca sempre più l’eccellenza nell’istruzione grazie all’apporto di docenti professionisti. In tutto questo percorso di crescita si inserisce come logica conseguenza la nascita di un corso Master post-universitario, aperto a tutti coloro che abbiano conseguito una laurea almeno triennale: il Master in Storia del Cristianesimo – dalle origini fino ai giorni nostri. Il Direttore del Corso Master sarà naturalmente il Prof. Giancarlo Rinaldi.

 

Gianfranco Amato: attenzione alla “dittatura del pensiero unico”

Dopo la prolusione hanno concluso la giornata due cari amici di Uomini Nuovi e della Shepherd University: non li definiamo infatti ospiti, ma sono veramente amici.

Il primo è l’Avv. Gianfranco Amato, Presidente Nazionale dell’Organizzazione Giuristi per la Vita e grande combattente contro le derive anticristiane in tutti i settori della società. Celebri le sue battaglie favore della famiglia e contro il dilagare dell’ideologia gender, ma per l’occasione Amato ha denunciato, con il suo stile coinvolgente e appassionato, i pericoli insiti nello “stato di emergenza permanente” che si è instaurato nel nostro Paese a seguito della pandemia da Covid-19. Gianfranco Amato ha ben illustrato, con dovizia di particolari, quanto sia pericolosa questa china, che ha diversi e preoccupanti parallelismi con il regime nazista degli anni 30. Il politologo Carl Schmitt ha definito questa situazione “stato di eccezione” che ha di fatto favorito la salita al potere di Adolf Hitler nel 1933. Anche il tanto discusso “Green Pass” ha un “antenato” nel nazismo: si chiamava “Ahnenpass” ed era una sorta di certificato di “arianicità” di chi lo portava, che conferiva svariati privilegi come la possibilità di accedere ad esercizi commerciali o attività riservati solo ad ariani. La logica del “Green Pass” non stabilisce solo chi può entrare in certi posti e chi no, chi può lavorare e chi no: determina automaticamente che chi ne è in possesso sia “superiore” a chi non ce l’ha. Lo stesso principio che ha determinato l’emanazione delle “leggi razziali” antiebraiche nel 1938 in Italia: gli ebrei prima sono stati considerati come “diversi” per razza, poi una razza “inferiore” e infine “dannosa” per la razza superiore.

Gianfranco Amato ha infine sottolineato come le conseguenze delle decisioni prese per arginare la pandemia abbiano condizionato pesantemente la vita dei credenti, per esempio rendendo più difficile la vita comunitaria; uno dei tradizionali punti di forza dei cristiani che invece, secondo alcuni storici, proprio alle pandemie devono un’accelerazione della propria espansione. Secondo lo storico Rodney Stark, che ha esposto le sue tesi nel libro “The rise of christianity”, furono infatti le violente epidemie di peste degli anni 165-180 e 249-262 d.C. che aiutarono l’espansione del cristianesimo, per tre motivi: 1) i cristiani vivevano in comunità e si aiutavano gli uni con gli altri; 2) i cristiani aiutavano e assistevano anche i pagani a sprezzo della loro stessa vita, questo impressionò molti pagani che si convertirono; 3) i cristiani mantennero la loro presenza nelle piccole comunità rurali che andavano spopolandosi a causa della partenza degli altri abitanti che cercavano di sfuggire dalla peste. In quelle circostanze, queste caratteristiche fecero emergere la “diversità” dei cristiani e conquistarono molte anime al Signore, velocizzando così l’adozione del cristianesimo. Amato ha concluso come anche oggi, al di là dell’epidemia di Covid-19, ci sia un’epidemia spirituale da affrontare dove i cristiani devono mostrare la loro diversità e fare la differenza, per glorificare il loro Signore.

 

Lucio Malan: i valori biblici fondamento della nostra civiltà

Il secondo grande amico di Uomini Nuovi e della Shepherd International University è il Senatore Lucio Malan, che già tre anni fa aveva effettuato la prolusione alla cerimonia di apertura dell’Anno Accademico ed è sempre vicino, da cristiano e da valdese “tradizionalista”, alla nostra realtà. Il Senatore Malan si è ricollegato a quanto detto da Giancarlo Rinaldi su quanto i valori biblici e cristiani siano il fondamento della nostra società cosiddetta “occidentale” che ora desidera tanto disconoscere il cristianesimo. Malan ha sottolineato infatti come tanti valori della società occidentale descritti come “conquiste sociali” o come “conquiste di civiltà” fossero in realtà già ampiamente codificati nelle Sacre Scritture. Per esempio, il concetto del riconoscimento delle donne come protagoniste della società è ben illustrato già in Proverbi 31 “Si procura lana e lino, e lavora gioiosa con le proprie mani” (versetto 13) e poi, con il ricavato del suo lavoro, “Posa gli occhi sopra un campo, e l’acquista; con il guadagno delle sue mani pianta una vigna” (versetto 16). Questa è l’immagine di una donna forte, una donna imprenditrice, tutto il contrario della donna sottomessa e della “società patriarcale” che vengono oggi associati al cristianesimo definito “retrogrado”.

Così come l’analisi di Deuteronomio 24 porta a concludere che le “conquiste civili” in campo del divorzio, del rapporto tra datori di lavoro e operai, dell’assistenza allo straniero, all’orfano e alla vedova erano già ben delineate fin dall’inizio della vicenda del popolo di Israele, e non hanno dovuto essere “strappate all’oscurantismo cristiano” dagli illuministi, dai socialisti o dalle femministe. E ancora: la dottrina del “governo limitato” che sembra una novità degli ultimi duecento anni, è in realtà stata ben spiegata già dal profeta Samuele in 1 Samuele 8 agli israeliti che desideravano ardentemente avere un re come loro capo. Ugualmente la disobbedienza civile a regimi dispotici e inumani è illustrata in Esodo, con la vicenda delle levatrici che disobbedirono all’ordine di uccidere tutti i neonati ebrei maschi, e poi ancora in Daniele, con il rifiuto da parte di Daniele e i suoi compagni di adorare la statua del re Nebukanedtsar. Lungi quindi dall’essere un libro oscurantista e arcaico, la Bibbia è il fondamento di tante delle nostre libertà semplicemente perché, essendo creature di Dio, abbiamo da lui ereditato un concetto di libertà molto più elevato di quello che pensano di detenere coloro che avversano il cristianesimo.

La giornata è infine terminata con la presentazione di alcuni nuovi docenti della Shepherd International University e con la consegna diplomi di Bachelor of Arts in Teologia e pedagogia cristiana ai tre meritevoli studenti che, dopo anni di studi e sacrifici, sono giunti alla meritata laurea.