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8 e la Shoah dell’Arte “Entartete Kunst” – Arte Degenerata

(Edda Fogarollo)*

Parlare d’Israele e degli ebrei attraverso l’arte, è ciò che Cristiani per Israele** Italia e Open Art House stanno facendo, attraverso una mostra visitabile presso i Giardini della Biennale nell’Art Gallery InParadiso.

La mostra è un percorso iconografico-documentaristico dal titolo:

8 E LA SHOAH DELL’ARTE “ENTARTETE KUNST ARTE DEGENERATA”
si svolgerà dal 28 ottobre al 19 novembre 2023
con orario 10.00 – 18.00

La Mostra nasce per dare voce alla vicenda personale dell’artista ebreo tedesco Otto Freundlich il quale, pur essendo uno dei padri dell’arte moderna tedesca, è stato duramente perseguitato in campo artistico, terminando la sua vita nel campo di sterminio di Majdanek.

L’esposizione si estende anche ad altri artisti che hanno subìto persecuzione durante il regime nazista, in quanto Hitler aveva catalogato le opere degli artisti ebrei e dei suoi oppositori come Entartete Kunst, Arte degenerata, e nel mese di luglio 1937 ne aveva fatto una mostra pubblica per plagiare la cultura tedesca e procedere alla distruzione di migliaia di opere di famosi artisti ritenuti artisti degenerati, per la loro arte o per la loro ebraicità.

Parallelamente, è stato dedicato uno spazio espositivo ad alcune opere della mostra antagonista all’Entartete Kunst, la “Große Deutsche Kunstausstellung”, voluta dal regime per evidenziare qual era l’arte considerata sana ed esemplare per il popolo tedesco. In particolare, sono stati scelti pittori che hanno aderito ai canoni artistici del regime, per creare l’immagine perfetta della famiglia e della società ariana.

Una parte dell’esposizione è dedicata a due artisti contemporanei:

Amina Barosi con l’installazione scultorea dal titolo “Kairos vs Kronos”, dedicata e liberamente ispirata all’opera “Uomo Nuovo” di Otto Freundlich (scultura che era stata scelta dal regime per l’immagine di copertina del catalogo ufficiale della mostra realizzata a Monaco nel mese di luglio ’37).
L’altro artista è Luciano Caggianello con tre opere installatorie in carta e una digitale della galleria Open Art House in cui vengono interpretati vari ruoli dell’uomo nella società corrente.

Al termine delle sale espositive è possibile soffermarsi ad un angolo dedicato al pubblico e all’intelligenza Artificiale per una libera interpretazione dell’Uomo Nuovo e al futuro uomo dei prossimi decenni.

Una grande scritta in ebraico domina tutta la mostra per ricordare al visitatore che l’uomo è stato creato a immagine e somiglianza da Dio:

אמר אלוהים הבה נעשה אדם בצלם ובדמותנו

DIO disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza”

Molti ospiti hanno visitato la mostra e molti relatori e artisti hanno partecipato al programma culturale della mostra, tra questi la Prof.ssa Silvia Guetta dell’Università di Firenze; Mara Risitano di Ensamble S139; Magdi Allam (nella foto di sinistra con Edda Fogarollo), scrittore e giornalista; la Consigliera regionale Elisa Venturini, regione Veneto; e il Rav Sermoneta, Rabbino Capo di Venezia; rappresentanti della Comunità ebraica di Padova (nella foto a destra).

Diverse scuole hanno visitato la mostra per conoscere gli artisti delle due correnti di pittura.

Questa mostra coniuga la storia, l’arte del secolo scorso, l’arte contemporanea e il futuro dell’uomo.

 

Il percorso artistico-culturale ci fa comprendere come, anche se nel corso della storia l’uomo ha deciso autonomamente, alla fine tutti gli uomini devono riflettere che Dio ci ha creati e a Lui dobbiamo riferirci in ogni epoca della storia dell’umanità.

 

*Edda Fogarollo è presidente nazionale di Cristiani per Israele Italia e autrice del libro: Verso Lo Stato D’Israele

**Il Rev. Willem Glashouwer,  nel 1999, è diventato il Presidente a tempo pieno di “Christians for Israel International” con affiliati e contatti in corso oggi con oltre 40 paesi in tutto il mondo. I suoi libri sono disponibili anche in Italiano: